Come funziona un’ottica da fucile – Parte 3

Eccoci quindi al gran finale del nostro corso sulle ottiche fa fucile. Siamo partiti dal vocabolario per arrivare ai concetti di alzo e deriva e di ingrandimento. Ora affrontiamo due argomenti principe: reticolo e luminosità!

 

IL RETICOLO

Il reticolo verrà posizionato su uno dei due piani focali e sovrapponendosi all’immagine inquadrata fornirà al tiratore di prendere la mira, stabilendo il punto di impatto del proiettile sul bersaglio. La differenza fra reticolo posizionato sul primo o sul secondo piano focale consiste nella posizione dove è collocato ovvero se nella parte anteriore del tubo dell’erettore oppure alla fine del tubo dell’erettore.

 
 

Se trattasi di reticolo sul primo piano focale il reticolo resta sovrapposto all’immagine prima che questa passi attraverso l’erettore, tale reticolo diventerà sempre più grande aumentando l’ingrandimento mentre se il reticolo è sul secondo piano focale resta invariato anche variando l’ingrandimento. Il reticolo posizionato sul primo piano focale ha il vantaggio che eventuali riferimenti (vedi reticoli mil dot) saranno validi a qualsiasi ingrandimento, d’altro canto lo spessore del reticolo potrebbe essere sottile ai bassi ingrandimenti e troppo grosso agli altri ingrandimento rappresentando un impedimento alla mira.

 

 

 

I reticoli sul secondo piano focale se sono di tipo mil dot o con riferimenti balistici la stima sarà possibile solo ad un preciso valore del fattore di zoom (evidenziato sulla ghiera degli ingrandimenti). Importante è anche avere ottiche col reticolo inciso anzichè incollato ovvero vi sono ottiche più economiche che hanno un reticolo a filo dovuto allo stampaggio di un sottile foglio di lamiera, questo fa sì che possa staccarsi. Se invece il reticolo è fotoinciso si ha la garanzia di resistenza e si possono ottenere con tale tecnica anche reticoli più complessi.

 

 

Nell’ottica troviamo poi ghiere, manopole, torrette pulsanti per eventuali altre funzioni elettroniche prime fra tutte l’illuminazione del reticolo. Meno punti di giunzione vedrete sulla vostra ottica maggiore sarà la sua qualità sia per la tenuta stagna contro polvere e umidità sia per la robustezza.

 

LUMINOSITA’

Ogni volta che la luce attraversa una lente, si perde un po’ di luminosità dell’immagine a causa del fenomeno della riflessione ovvero un po’ di luce semplicemente “rimbalza” sulla superficie e crea un riflesso. Per limitare questa perdita di luce vengono effettuati dei trattamenti delle superfici con degli strati antiriflesso che limitano al massimo il fenomeno. Se una lente non trattata trasmette dall’86% al 96% di luce a seconda della sua qualità, con questo trattamento si può arrivare al 99,5%. In base al numero di strati deposti sulla lente di questo trattamento antiriflesso avremmo le ottiche coated o multicoated. Se vogliamo garanzia che tutte le lenti dell’ottica siano state trattate (e non solo le superfici esterne) allora occorre scegliere un’ottica fully multicoated.

Anche la rifrazione rema contro alla luce che attraversa la lente ovvero le varie frequenze del raggio luminoso vengono deviate in diverse direzioni. Si può ovviare a questo fenomeno incollando fra di loro più lenti con curvature e indici di rifrazione diversi facendo in modo che all’uscita dallo strumento le diverse frequenze che formano i colori si ricompongano. Questo fenomeno può comportare l’aberrazione cromatica ovvero degli aloni colorati che si formano attorno ai contorni più definiti.  Anche il riverbero per la luce dispersa può dare fastidio perchè peggiora il contrasto, il dettaglio e la qualità cromatica dell’immagine. Si può ovviare a ciò rivestendo l’interno del cannocchiale con uno strato nero a bassa riflessione.

Altri problemi di cui potreste sentir parlare e che sono relativi alla visione periferica dell’immagine sono i seguenti:

Distorsione sferica: è dovuta alla forma delle lenti e ha l’effetto di deformare le superfici dei bersagli piani che appaiono concavi o convessi

Astigmatismo: deforma l’immagine con un’immagine principale a fuoco e una secondaria sfocata

Coma: effetto cometa sui punti luminosi periferici all’asse visivo

Vignettatura: caduta di luminosità dell’immagine se ci si muove dal centro verso i bordi

Ora quindi sapete quanta complessa meccanica c’è all’interno di un’ottica da fucile. Ovvio che si tratti di tanti concetti ora appena sfiorati ma questo percorso siamo convinti vi possa mettere in grado di cogliere gli elementi di qualità di un’ottica da fucile e di effettuare la giusta scelta quando si tratterà di pensare al vostro modello perfetto. Siamo certi che nella gamma Konus possiate trovare la risposta alle vostre esigenze con in più quell’attenzione a non farvi spendere cifre decisamente eccessive quando si possono ormai avere ottimi prodotti a prezzi del tutto ragionevoli. Negli anni infatti si sono fatti passi in avanti enormi e i test di qualità che facciamo comprovano che la qualità non sia più appannaggio di prodotti meramente costosi e siamo contenti di poterla rendere accessibile a tutti con prodotti davvero sorprendenti. Provare per credere!

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