Quale migliore occasione per incitare le nuove generazioni ad affacciarsi al mondo del tiro sportivo se non ripercorrere con la nostra testimonial Perretta la sua storia? In un’intervista sincera troviamo “il sacro fuoco” che ogni tiratore cova e ci piace pensare che qualche indeciso possa volersi mettere alla prova grazie alle sue parole.
• A chi rivolgersi per iniziare a sparare?
Per intraprendere l’attività di tiro sportivo, avere tutte le informazioni, basta recarsi presso un ASD che pratica tale disciplina. Specificatamente ci si può recare presso le strutture federali, nel nostro caso abbiamo tanti Centri Fidasc in tutta Italia e lì insieme ai tecnici specializzati si potrà trovare ogni aiuto e delucidazioni per intraprendere al meglio questo sport.
Oggi sui social cerchiamo di far conoscere a tutti la nostra passione, noi tiratori siamo disponibili a qualsiasi tipo di domanda e perplessità. Pronti ad aiutare e seguire chiunque voglia cimentarsi sulle linee di tiro.
• Ritieni sia stato difficile per te ottenere il porto d’armi?
Ottenere il p.d.a ad uso sportivo, con le nuove normative potrebbe sembrare complicato, ma avendo tutti i parametri e le carte in regola in pochi mesi si riesce ad ottenerlo.
Per tutta la trafila è necessario avere un certificato amnestico del medico curante, che verrà presentato all’ASL di appartenenza dove dopo diversi esami specifici si otterrà un certificato medico legale. Dopo di che bisognerà allegare il certificato di maneggio alle armi conseguito presso un TSN nazionale e andrà tutto consegnato presso la caserma o il commissariato di PS competente per il territorio dove si risiede.
Una volta fatto questo, saranno accertati dalle autorità tutti i requisiti si otterrà il porto d’armi.
• La tua disciplina come dotazione è costosa?
Per intraprendere questa disciplina, non è necessario partire da dotazioni assai costose, ma bensì con strumenti semplici, armi dal calibro non particolarmente esoso; per il mio parere ed esperienza bisogna iniziare con il praticare in modo semplice.
Dopo, scelta l’arma adatta, bisogna in quel momento scegliere la giusta ottica per il percorso che si vuole intraprendere. Successivamente, bisogna pensare alla corretta cartuccia, a secondo della disciplina che si vuole svolgere.
Ad oggi personalmente utilizzo ancora una cartuccia commerciale, ma una buona scelta per chi utilizza la carabina è quella della ricarica.
• In base a quali criteri hai scelto la tua arma?
Quando 3 anni fa ho iniziato la mia avventura con la canna rigata, ero all’oscuro di ogni tecnica ed esperienza.
Fu in quel momento che decisi di affidarmi ai Tecnici del tiro di campagna, che mi consigliarono un calibro adatto alle mie attitudini. Ritengo che per me sia stato fondamentale per poter intraprendere queste discipline, essere seguita nel miglior modo possibile, come in tutti gli sport c’è bisogno di eccellenti formatori.
• Quale modello di ottica Konus usi? La consiglieresti?
La mia esperienza con il tiro con la carabina, ha aperto anche la strada alla mia prima Konus, un’ottica semplice per poter iniziare. Avevo in dotazione una 3-12×50 e già mi dava ottimi risultati.
Da qualche mese ho scelto per poter migliorare la Konuspro M-30 cod. 7289 con ingrandimenti 12,5-50×56.
Mi sono ritrovata davanti, una visione perfetta anche con scarsa luminosità. Per noi tiratori è fondamentale dopo aver sparato, vedere il punto esatto dell’impatto, per poter correggere al millimetro la direzione del nostro colpo.
Un ottimo prodotto in termini di qualità/prezzo davvero eccellenti. Spesso si crede che per avere ottimi risultati bisogna spendere prezzi elevatissimi, con Konus questo non accade, abbiamo un’ottima qualità, con prestazioni altissime.
Invito spesso a provarla, porto con me per provare sul campo le varie distanze di tiro amici e curiosi per far rendere con conto con mano che davvero non ha nulla da invidiare ad altri marchi sul commercio e che è un ottimo investimento
• Come mai tu hai intrapreso questa passione?
Erano ormai diversi anni che frequentavo insieme a mio marito (all’epoca fidanzato) i campi da tiro FIDASC e assistevo a varie competizioni e quindi un po’ la curiosità iniziava a farsi sentire. Ricordo esattamente quei giorni, dove altre ragazze diventate ormai amiche, mi convinsero a provare, ad imbracciare per la prima volta un fucile, mi resi subito conto che volevo farlo.
Era per me qualcosa di nuovo, ma che mi dava tanta soddisfazione. L’odore della polvere da sparo e il forte legame familiare che ho avuto con la mia prima arma è stato per me il trampolino per farmi legare ancora di più a queste discipline.
Poi successivamente qualche anno dopo ricordo perfettamente il mio primo incontro con una canna rigata, amore a prima vista !! Dopo aver colpito ripetutamente un gong posto a 100 metri di distanza, capii che era la strada da proseguire, da coltivare, perché era quello che mi motivava di più.
• Il fatto di essere una donna che spara ritieni che possa averti fatto trovare delle difficoltà oppure sei stata sempre ben accolta?
Spesso nella vita di tutti i giorni mi trovo a dover spiegare il perché io frequenti poligoni o possegga armi. Tante volte è capitato di essere osservata quel tanto in più quando entro in armeria per acquistare munizioni, sguardi ovviamente maschili, che non si aspettano che una donna faccia determinate scelte.
La maggior parte delle volte però sono occhiate curiose e di ammirazione e spesso li ho sentiti commentare su quanto desiderassero che le loro mogli e compagne intraprendessero con loro queste passioni. Io sono sempre stata, sin da ragazza, una donna sempre ben salda e decisa sulle mie scelte e molto indipendente, ho combattuto tante lotte contro il maschilismo.
Dove sta scritto che una donna non può sparare e non può essere addirittura migliore di tanti uomini? All’interno della nostra Federazione sportiva, nell’ultimo periodo c’è stata una crescita esponenziale del mondo femminile, questo fa capire che i pregiudizi stanno scomparendo. Essere per il momento però ancora l’unica donna casertana a praticare queste discipline mi incita ancora di più a proseguire e coinvolgere altre donne.
• A livello di tempo, quante ore devi dedicare agli allenamenti?
Purtroppo allenarmi non è semplice, non avendo ancora strutture adatte nel casertano. Circa due volte al mese nei fine settimana cerco di recarmi presso la nostra Scuola Federale Fidasc che si trova a Campagna (Sa), lì mi trattengo alcune volte intere giornate, per la taratura e per provare le varie tipologie di discipline, dai 50 m, i 100 metri sulle 4 posizioni e i 200m.
• Cosa ricordi della tua prima gara?
Ho affrontato la mia prima competizione con un’ingenua inconsapevolezza: non avevo né tensione né paure.
Ero lì semplicemente per divertirmi, la gara andò ben oltre le mie aspettative, arrivò il mio primo podio, portammo in Campania un oro con la squadra Lady e arrivò un 2° posto individuale per me.
Il mio primo campionato, le mie prime medaglie, proprio insieme a quelle ragazze che l’anno prima mi avevano detto di provarci… fu un’emozione immensa!!
• Come vivi le competizioni?
Cerco, per quanto possibile, di vivere le competizioni con calma e serenità.
A differenza del primo campionato dove ero solo alle “prime armi”, oggi sento di più la tensione.
Impossibile negare che quando ti ritrovi in pedana sale l’adrenalina. In quel momento sei da sola, tu e il tuo obbiettivo davanti, devi diventare una sola cosa con la tua arma, scollegare ogni pensiero dalla mente e pensare solo a quello che devi fare “respira, mira, spara” !!
• Ti è mai capitato di perdere la motivazione? Come riesci a ricaricarti?
Il mio motto da sempre nella vita è questo “Nessuno ha detto che sarebbe stato semplice, hanno solo promesso che ne sarebbe valsa la pena”.
Proprio negli ultimi mesi, durante un campionato, ho fatto degli errori. Inizialmente ero molto demoralizzata, ma ritornata a casa non mi sono arresa, ho studiato, ho cercato ti capire dove fosse stato il problema.
E per ricaricarmi e riprendere in mano la situazione è bastato ritornare sul campo e allenarmi. Fino a quando sono riuscita a fare quello che dicevo io e non il contrario.
• Hai dei consigli da dare a chi vuole intraprendere questo sport?
Quello che posso consigliare è innanzitutto di recarsi presso le nostre scuole Fidasc dislocate in tutta Italia.
Si può prendere contatto con noi atleti, con i tecnici specializzati che sapranno soddisfare ogni dubbio e perplessità, anche per chi non ha mai sparato, sapranno indirizzarvi, valutando le capacità di ogni singola persona.
Passare una giornata su uno dei nostri campi da tiro, insieme ad atleti che hanno conquistato i podi più ambiti vi porterà certamente a decidere di iniziare a provarci. Vi darà la giusta carica e tanta voglia di mettervi in gioco.
Grazie Maria Grazia perché dalle tue parole traspare la tua grinta e dedizione nel coltivare uno sport che sa sempre ripagare chi lo pratica. Grazie anche perché sei un esempio per i neofiti e perché ci piace immaginare campi da tiro sempre più frequentati anche da ragazze.
A te l’augurio di poter raccontare ancora di tante gare e tanti successi!